Unanime e bipartisan la solidarietà di politica e istituzioni
Roma, 9 mag. (askanews) – La ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella è stata duramente contestata, nella mattinata di giovedì 9 maggio 2024, prima del suo intervento agli Stati Generali della Natalità organizzati a Roma dalla Fondazione per la Natalità. Un gruppo di studenti e, soprattutto, studentesse, legati all’Assemblea Transfemminista di Aracne e provenienti da tutta Italia ha, praticamente, impedito alla ministra di parlare.Invitata sul palco, una rappresentante delle contestatrici ha rifiutato il dibattito limitandosi a leggere un documento sul diritto all’aborto e a un’educazione sessuo affettiva. Quando la ministra Roccella ha provato a replicare, è stata praticamente zittita dalle studentesse che urlavano “Vergogna” e costretta – di fatto – ad abbandonare la sala.La contestazione è continuata anche fuori dall’Auditorium Conciliazione dove una portavoce delle studentesse ha espresso le ragioni della protesta.”Vogliamo farci sentire – ha spiegato – vogliamo prendere noi in prima persona le decisioni sui nostri corpi e non vogliamo che qualcun altro decida per noi e su di noi”.Unanime e bipartisan la solidarietà alla ministra Roccella da parte di tutto il mondo politico e istituzionale, a partire dal Capo dello Stato, Mattarella che le ha telefonato e dalla premier, Meloni che ha pubblicato un commento su X. Seccato Gigi De Palo, organizzatore dell’evento.”Alla fine era una contestazione diretta specificatamente alla ministra – ha detto – è una cosa assolutamente sbagliata da cui prendiamo totalmente le distanze”.