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ReBuild 2024, Micelli (ReBuild): “Sostenibilità non sia solo slogan, ma opportunità”

Dall'Italia e dal MondoReBuild 2024, Micelli (ReBuild): "Sostenibilità non sia solo slogan, ma opportunità"

(Adnkronos) – “L’edizione di quest’anno dichiara esplicitamente ‘valori che generano valore’. L’idea è che le grandi parole d’ordine del mondo contemporaneo – decarbonizzazione, sostenibilità ed economia circolare – non siano solo slogan ma anche un’opportunità per le imprese e le famiglie per accrescere la loro ricchezza e conoscere un nuovo sentiero di sviluppo”. Sono le parole di Ezio Micelli, presidente del comitato scientifico di ReBuild e professore all’università Iuav di Venezia, a margine dell’evento inaugurale dell’edizione 2024 di ReBuild – Meeting the next built environment, intitolato “Una nuova agenda da costruire: la politica si confronta con le istituzioni”.  

In svolgimento al Centro congressi di Riva del Garda il 14 e 15 maggio 2024, ReBuild è la due giorni dedicata all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito che quest’anno giunge alla sua decima edizione. “Ci sono però regole precise – aggiunge Micelli – Dobbiamo immaginare un settore industriale che evolve, insieme alla progettistica e a chi opera nel sistema delle costruzioni e dell’immobiliare, per fare accrescere la produttività e far diminuire i costi funzionali a questo percorso di rigenerazione del nostro patrimonio. Oggi ci troviamo con la cassaforte degli italiani, la casa, con un valore di 5300 miliardi di euro, pari alla metà della ricchezza a disposizione delle famiglie, che deve essere rigenerata. Ma non può essere rigenerata solo a colpi di bonus e sovvenzioni statali, dobbiamo trovare strada di mercato che avrà sicuramente un inizio supportato dalla mano pubblica, ma successivamente dovrà avere uno sviluppo all’interno di una logica di mercato”.  

“Per fare questo dobbiamo supportare i nuovi processi e immaginare nuovi sviluppi che integrino manifattura e industria – conclude Micelli – dobbiamo lavorare sul digitale e permettere ai lavoratori di utilizzare strumenti più potenti e più innervati nelle tecnologie immateriali, che sono di dominio comune ma che nelle costruzioni fanno ancora fatica ad entrare, ed immaginare una finanza che sostiene questo settore. A queste condizioni possiamo immaginare una transizione virtuosa in cui imprese e famiglie, facendo anche i loro interessi, possano costruire il mondo che ci aspettiamo: decarbonizzato, sostenibile e circolare”.  

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