MILANO – Cosa succede se un’azienda di somministrazione di lavoro interinale, quindi una realtà nata per favorire il collocamento, si trova a gestire un licenziamento interno di 48 lavoratori ad essa indirettamente legati? La risposta non è semplice, ma il caso di Modis Italia srl, società di consulenza informatica nata sotto IBM e finita sotto Adecco tramite Akkodis, assomiglia tanto, come osservano i sindacati, al gioco delle scatole cinesi.
Nel complesso quadr a incastro il crac effettivo è quello di Modis Italia, che dopo la messa in liquidazione ha deciso il licenziamento collettivo per 48 lavoratori, “di cui ci risultano anche una decina di lavoratori disabili più o meno gravi”, come spiega alla ‘Dire’ il referente della Fiom milanese Giorgio Pontarollo. Le sigle chiedono a questo che proprio Adecco e la sua controllata Akkodis intervengano attivamente per arrivare a una soluzione positiva per i lavoratori coinvolti, senza sfuggire alle proprie responsabilità. “Adecco si faccia carico concretamente delle proprie responsabilità sociali- incalza Pontarollo- perché se una società di somministrazione diviene a tutti gli effetti direttamente impresa e non intermedia più i contratti di lavoro ma gestisce direttamente i rapporti di lavoro di aziende, deve saper poi gestire adeguatamente queste vertenze avendo tutta la capacità, perché è la loro peculiarità, di offrire ricollocamenti adeguati alle competenze ed eventuali indennizzi a chi non ha più alternative”.
La realtà è che ad oggi i sindacati si sono relazionati solo con Modis Italia e i curatori fallimentari, i quali hanno respinto ipotesi di accompagnamenti adeguati al pensionamento rispondendo con una proposta giudicata “irricevibile” dai sindacati. “Modis sostanzialmente vende competenze in ambito informatico, alcune commesse sono ancora attive, quindi gira voce che subentrerà una terza società e proporrà a questi lavoratori di continuare a lavorare sempre presso gli stessi clienti ma molto probabilmente dovendosi ridurre lo stipendio: questa- sottolinea Pontarollo- è un’altra cosa che la Fiom ha respinto”.
Nel frattempo, i lavoratori, riuniti in assemblea, hanno deciso lo stato di agitazione permanente e si riservano di programmare altre forme di mobilitazione se nel corso del prossimo incontro che si terrà martedì 11 giugno la proprietà non si attiverà concretamente. Riuscirà dunque Adecco, società nata per trovare lavoro, a mantanere quello dei ‘suoi’ dipendenti? Modis, come spiega il sindacalista Fiom, “arriva da una cessione di ramo d’azienda di IBM che poi venne impugnato”, sta di fatto che è poi stata accorpata ad Akkodis (altra società di consulenza), e finita di fatto ad essere sotto la proprietà Adecco. “A noi interessa anche rimarcare il fatto che qui c’è un cambio di pelle da parte delle società di somministrazione- precisa Pontarollo- che, godendo anche di un osservatorio privilegiato si fanno direttamente impresa, ma se poi i risultati sono queste operazioni…”.
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