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La Francia trasferirà all’esercito ucraino i caccia Mirage. Macron: “Addestreremo i piloti”

MondoLa Francia trasferirà all’esercito ucraino i caccia Mirage. Macron: “Addestreremo i piloti”

ROMA – Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che la Francia trasferirà all’esercito ucraino aerei da combattimento Mirage 2000-5. “Domani lanceremo una nuova cooperazione” ha detto il capo dell’Esagono nel discorso televisivo della serata di ieri, in occasione delle commemorazioni per gli ottant’anni dallo Sbarco in Normandia, del 1944. Quindi, ha aggiunto che Parigi è pronta anche ad addestrare i piloti ucraini direttamente in Francia”. Come chiarisce Kyiv Independent, si tratta della stessa classe di aerei da guerra degli F-16 prodotti negli Stati Uniti, e che stanno fornendo anche altri paesi come Olanda, Danimarca, Norvegia e Belgio. Anche il presidente Joe Biden ha approfittato del D-Day – così come è definito il giorno dello Sbarco in Normandia – per riaffermare il sostegno all’Ucraina: “È impensabile arrendersi ai prepotenti e inchinarsi ai dittatori. Farlo, significherebbe dimenticare cos’è accaduto qui”, ha aggiunto Biden, nel suo discorso tenuto al cimitero americano della regione francese.

“Se dovessimo farlo, significherebbe dimenticare cosa è successo qui, su queste spiagge sacre”.
La stampa ucraina intanto fa sapere di un attacco che le forze ucraine hanno realizzato con armi americane contro un obiettivo russo nella penisola di Crimea. Lo Stato Maggiore delle forze armate ucraine, come si legge su Ukrinform, ha detto che “la notte scorsa le forze di difesa hanno lanciato un attacco con missili Atacms (di produzione statunitense, ndr) sul punto di passaggio marittimo di Kerch” che “è attivamente impiegato dal nemico per sostenere le proprie truppe nella Crimea temporaneamente occupata” con rifornimenti alimentari e militari, che raggiungono anche l’Ucraina meridionale. L’attacco, come riporta inoltre Kyiv Independent, è avvenuto lo scorso 30 maggio, ma solo oggi le fonti ucraine ne danno notizia.

Nella nota lo Stato Maggiore fa inoltre sapere di aver “danneggiato in modo significativo due mercantili” e questo avrebbe paralizzato l’attraversamento, “compromettendo in modo grave” la catena logistica militare russa. L’attraversamento di Kerch si trova nel lembo orientale della penisola di Crimea controllata dalla Russia, ed è separata dal mare dalla regione russa di Krasnodar Krai. La Russia ne rivendica la sovranità dopo il conflitto del 2014, ma né i paesi occidentali né le Nazioni Unite la riconoscono. L’obiettivo colpito può però essere ritenuto da Mosca un attacco al proprio territorio, soprattutto in considerazione del fatto che nella seconda metà di maggio gli Stati Uniti hanno autorizzato il governo di Kiev a impiegare le armi fornite dalla Casa Bianca per colpire basi militari russe, aggirando così il divieto di usare armamenti Nato contro Mosca. Washington ha però precisato che gli eventuali attacchi devono raggiungere le basi russe da cui partono i bombardamenti su Karkhiv. Lo scorso fine settimana – l’1 o il 2 giugno – l’esercito di Kyev ha colpito una base militare russa a Belgorod, da dove partivano i radi su Karkhiv, distruggendo dei sistemi antiaerei utilizzando missili Himars americani. Tale deroga in prima battuta è stata proposta dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, a cui hanno aderito, oltre agli Stati Uniti, anche Francia e Germania, e a cui non si è opposta l’Unione europea.

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