(Adnkronos) – A breve, la Commissione europea si esprimerà in merito alla fusione tra Ita Airways e Lufthansa. La Commissione già a gennaio 2024 aveva avviato un’indagine per approfondire le possibili ripercussioni della fusione tra le due compagnie per i clienti (consumatori e imprese), specie in termini di possibile aumento dei prezzi e diminuzione della quantità e qualità del servizio. Ita e Lufthansa, infatti, sono attualmente in concorrenza su alcune tratte nazionali e internazionali e il timore è che la fusione possa portare a una minore competizione a detrimento dei clienti e dei competitor. Situazione, questa, da affrontare con la necessaria attenzione e pragmatismo. Altroconsumo – che ha partecipato alla fase di consultazione insieme al Beuc – comprende tali preoccupazioni e apprezza il lavoro svolto dalle istituzioni comunitarie a garanzia del mantenimento dell’equilibrio concorrenziale nel mercato europeo, nella prospettiva di garantire un sano funzionamento del mercato che porta vantaggi ai consumatori.
Al contempo, l’Organizzazione italiana invita gli attori coinvolti a prendere in debita considerazione le conseguenze che si avrebbero per tutti nell’ipotesi di una possibile ennesima crisi nei conti della compagnia italiana conseguente al mancato accordo in definizione e che, come già successo nei decenni passati, potrebbe anche comportare nuovi oneri per la fiscalità generale e, di conseguenza, per i consumatori e i contribuenti italiani.
“Auspichiamo che l’accordo in via di finalizzazione dia adeguate e ampie garanzie rispetto alla tutela del mercato, così da costituire in primis per i consumatori una opportunità” osserva Federico Cavallo, Responsabile Relazioni esterne Altroconsumo. “In questo quadro, è bene considerare anche le aspettative dei consumatori, a partire dalle osservazioni raccolte con l’indagine preliminare effettuata dalla UE cui abbiamo contribuito. Gli italiani da tempo soffrono le difficoltà di ITA Airways e per questo non appaiono ostili alla fusione: il timore è che le alternative, come la possibile scomparsa del vettore nazionale che lascerebbe ulteriore campo agli operatori già oggi dominanti sul mercato, possano essere altrettanto negative sia in termini di concorrenza che di servizio loro offerto. Per questa ragione, è fondamentale che l’operazione contempli adeguate tutele e una chiara prospettiva per il futuro: alle istituzioni UE e italiane chiediamo di assicurare che nella finalizzazione dell’accordo, venga garantito il primario interesse dei consumatori, nel rispetto delle garanzie di concorrenza sulle rotte e della qualità del servizio, puntando anzi a un miglioramento rispetto al passato.”