Roma, 12 ott. (askanews) – L’uscita del partito Komeito dalla coalizione di governo guidata dal Partito liberaldemocratico (Jiminto) ha reso molto più incerta la nomina del prossimo primo ministro del Giappone, con i partiti impegnati a cercare i voti necessari a dieci giorni dall’apertura della sessione straordinaria della Dieta.
Entrambe le camere del Parlamento giapponese votano per scegliere il primo ministro, ma in caso di disaccordo prevale la decisione della Camera bassa. Se nessun candidato ottiene la maggioranza al primo turno, si procede a un ballottaggio tra i due più votati.
Con Komeito – che conta 24 seggi alla Camera bassa – intenzionato a non sostenere la nuova presidente del Jiminto Sanae Takaichi, e con i partiti di opposizione che valutano un fronte comune, esiste la possibilità che il Partito liberaldemocratico perda il potere per la prima volta dal 2012. E potrebbe quindi saltare la nomina del primo capo del governo giapponese donna della storia.
Secondo un’analisi del quotidiano economico Nikkei shinbun, vi sono tre scenari principali per la scelta del nuovo premier.
Il primo scenario vede Takaichi comunque eletta premier alla guida di un governo di minoranza con il solo appoggio del Jiminto, che dispone di 196 seggi sui 233 necessari alla maggioranza assoluta. Sarebbe un governo particolarmente debole e ostaggio dei negoziati da fare volta per volta con i partiti d’opposizione e col Komeito.
Nel secondo scenario, la candidata conservatrice otterrebbe la premiership grazie all’appoggio di altri partiti minori. Tuttavia, sia il Partito democratico per il popolo (Dpfp) sia il Partito dell’innovazione del Giappone hanno espresso freddezza verso un’alleanza con il Jiminto dopo l’uscita di Komeito, ritenendo difficile sostenere un governo privo di una solida maggioranza.
Il terzo scenario prevede invece che l’opposizione si unisca dietro la candidatura di Yuichiro Tamaki, leader del Dpfp, con l’appoggio del Partito costituzionale democratico (Cdp) e del Partito dell’innovazione. In tal caso, il fronte progressista potrebbe contare fino a 210 seggi, superando il Partito liberaldemocratico.
Restano però profonde divisioni programmatiche tra le forze di opposizione, in particolare su energia nucleare, sicurezza nazionale e revisione costituzionale.
La sessione straordinaria della Dieta per eleggere il nuovo primo ministro dovrebbe riunirsi nella settimana del 20 ottobre. Fino ad allora, i partiti intensificheranno le trattative, in un clima di grande incertezza che potrebbe portare a risultati inattesi.
