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VIDEO | “La musica è una bella sorpresa, come la vita”: Concluso RO.MENS, il festival della salute mentale

SanitàVIDEO | “La musica è una bella sorpresa, come la vita”: Concluso RO.MENS, il festival della salute mentale

Di Silvia Mari e Marco Melli

ROMA – E’ stata una festa, un inno alla creatività, all’arte che ‘cura’, lenisce, dà parola all’inespresso, accende sogni. E’ stata tutto questo la serata di ieri al Teatro Tor Bella Monaca, che ha ospitato l’esibizione finale dei giovani artisti che hanno partecipato a Music@Mens, il primo concorso musicale per canzoni inedite sull’inclusione sociale e il pregiudizio in salute mentale, promosso nell’ambito della III Edizione del “Festival della Salute Mentale RO.MENS organizzato dal Dipartimento di Salute Mentale ASL Roma 2, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, che si e’ concluso formalmente quest’oggi con la premiazione in Campidoglio (più giù i dettagli).

Erano a concorso 76 brani inediti, dei quali 70 per la sezione over 18 e 6 per la sezione studenti. E’ stato portato a dodici il numero dei finalisti over 18 proprio per l’ alta qualita dei brani.

Ed ecco i nomi di questo podio ‘speciale’. La classe dell’IISS Leon Battista Alberti di Roma ha vinto nella categoria under 18 con il brano “Leila”. Alessandra, una delle interpreti, ha spiegato: “Con questa canzone abbiamo deciso di esprimere le difficoltà di essere adolescenti”, mentre Daniele ha aggiunto: “Volevamo parlare della prevenzione al suicidio e di farsi aiutare dalle persone care e fidate”. La canzone ha toccato il cuore del pubblico, esplorando la fragilità dell’adolescenza e l’importanza del supporto reciproco.
Il secondo posto è stato assegnato al duo Aurora Angeletti e Constantino Achaiah con “Mia”, mentre i Borderband, terzi classificati, hanno vinto anche il premio per il miglior testo con il brano “Vivian – Dipendenze”, dimostrando come la musica possa veicolare messaggi potenti sulla lotta alle dipendenze.

Per la categoria over 18, Martina Belelli di Ancona si è aggiudicata il primo posto con “La porta gialla”.
Visibilmente emozionata, ha dichiarato: “Non me lo aspettavo, ma la musica è come la vita, presenta sempre belle sorprese anche quando i tempi sembrano più duri”. Al secondo posto, Gaia Possenti con “Canzone antidepressiva”, ha condiviso: “Questa canzone nasce quando ero utente del centro di salute mentale, poi sono andata via, poi sono tornata e nuovamente andata e così via, sempre e per sempre con gioia”. Il terzo posto è stato occupato da Virginia Dallagiovanna, la cui “La Pelle” ha emozionato il pubblico: “Chi non ha mai avuto quei momenti di fragilità in cui la pelle ti sembra di non averla più per quanto il mondo ti attraversa?”.

Lorenzo De Bellis ha vinto il premio per il miglior testo con la canzone “Camicia di Forza”, un’opera che affronta le sfide della salute mentale. “Sento che la mia strada è l’arte e voglio percorrerla con tutte le mie forze”, ha dichiarato, evidenziando la sua dedizione all’arte come mezzo di espressione e consapevolezza.
Il prestigioso premio Basaglia è stato conferito a Maia Citoni per il brano “Semafori”, scritto con la collaborazione di un’utente della salute mentale. “La musica abbatte barriere, ti fa conoscere la vulnerabilità senza timore”, ha detto Maia, offrendo un messaggio di empatia e connessione, incoraggiando il pubblico a superare il pregiudizio legato ai disturbi mentali.

Commozione sin dall’Inizio della serata, condotta da Jane Alexander, quando ad aprire l’evento è stata La Piccola Orchestra Buonarroti, con un’intensa esecuzione del brano “Ho bisogno di te” scritto nel 1965 dai pazienti psichiatrici del manicomio di Lucca, arrangiato per la serata dai docenti della Scuola Buonarroti di Roma con la voce Melissa Francioli e la chitarra di Daniele Lipera. Altra commozione nel momento in cui Pino Strabioli, padrino di Romens, ha invitato sul palco la madrina della serata, la cantautrice Mariella Nava. Con la sua voce e al pianoforte, Nava ha fatto cantare e commuovere il teatro di Tor Bella Monaca, pieno per l’occasione.

Ospiti illustri come Marina La Rosa, Nando Citarella, Andrea Satta e Valentina Ferraiuolo hanno partecipato, unendosi per cantare “NESSUNO È NORMALE”, diventata ormai l’inno dell’evento Ro.Mens.
“L’evento Musicamens ha dimostrato ancora una volta- fanno sapere gli esperti e promotori che erano lì e hanno seguito tutta la manifestazione- che il Festival Ro.Mens per l’inclusione sociale e contro il pregiudizio della ASL Roma 2 con patrocinio di RAI e Roma Capitale è un potente veicolo di sensibilizzazione, dimostrando che attraverso la musica si può aprire un dialogo profondo e autentico sulla salute mentale, promuovendo un messaggio di speranza”.

LA PREMIAZIONE IN CAMPIDOGLIO

Come si diceva, l’atto conclusivo si è svolto nella sala della Protomoteca del Campidoglio.

In occasione del centenario della nascita di Franco Basaglia è stata realizzata l’esposizione fotografica ‘Basaglia, 100 fotografie a 100 anni dalla sua nascita’, con il Patrocinio del Ministero della Cultura, presso la Sala dell’Emeroteca del Palazzo del Collegio Romano.

A villa Lazzaroni, si è svolto un incontro riguardante la storia della chiusura dei manicomi in Italia e della restituzione delle dignità alle persone con disturbi mentali, avvenuta negli anni ’70.

Inoltre, è stato promosso, come vettore di messaggi informativi ed educativi positivi, il primo concorso per canzoni inedite riguardanti le tematiche della salute mentale denominato Music@Mens.

All’evento di chiusura e di premiazione sono intervenuti, tra gli altri, Barbara Funari, assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, Massimo Cozza, direttore Dipartimento di Salute Mentale ASL Roma 2, Emanuele Caroppo, psichiatra e psicoanalista dell’Università Cattolica.

“In questa edizione abbiamo messo la musica al centro- ha dichiarato Funari- e tanti giovani si sono messi in gioco per raccontare quanto è importante l’inclusione anche per la cura di chi vive una patologia psichiatrica. L’Italia va orgogliosa delle legge Basaglia, ma dobbiamo trovare il modo di finanziare i servizi. Purtroppo vedo, anche in alcuni ospedali romani, diminuire i posti letto dei reparti psichiatrici, noi dobbiamo fare squadra e trovare sinergie per per cambiare anche la città sull’inclusione e migliorare i servizi”.

Massimo Cozza si è detto molto contento del Festival: “Siamo riusciti a far passare un messaggio molto positivo e abbiamo utilizzato la musica come mezzo di comunicazione. Dal punto di vista del pregiudizio e dello stigma per chi ha problemi di salute mentale, in Italia negli ultimi anni, finalmente qualcosa sta cambiando, ma la criticità è nelle risorse che sono circa il 3% del fondo sanitario nazionale. Siamo ancora indietro e servono risorse”.

Per Caroppo il Festival è stato un successo, “perché abbiamo fatto ottima musica e ottima prevenzione in musica. Abbiamo affrontato temi seri divertendoci. La musica non è soltanto un veicolo per esprimere emozioni, ma è anche un modo per socializzare, per incontrare l’altro, per condividere e per far sentire la propria voce, che anche quando tocca temi importanti non è un pugno ma una carezza”. 

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