27Settembre , 2023

Carlo Renoldi nuovo capo del Dap: ok Csm a maggioranza, tra qualche malumore

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ROMA – Carlo Renoldi, magistrato originario di Cagliari, è il nuovo capo del Dap, il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria. Il plenum del Csm ha dato il via libera al collocamento fuori ruolo per il giudice della prima sezione penale della Cassazione chiesto dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia . L”approvazione è avvenuta a maggioranza: tre gli astenuti  (Nino Di Matteo, Sebastiano Ardita, Fulvio Gigliotti); un voto contrario (Stefano Cavanna). Sulla nomina ci sarà anche un pronunciamento del Consiglio dei ministri.

Stefano Cavanna, che ha votato contro il fuori ruolo per Carlo Renoldi, durante il plenum ha spiegato: “Siamo a parlare di una fuoriuscita dalla giurisdizione per un magistrato richiesto dal Governo per svolgere funzioni fuori ruolo. Richiesta legittima, ma nel caso particolare mi sembra doveroso fare anche una valutazione di opportunità perché una figura di questo tipo non può che essere divisiva e, quindi, dovendo valutare il CSM la utilità per la Magistratura ed i riflessi sulla sua immagine, dello specifico fuori ruolo, io non voterò a favore, anzi voterò contro”.

Nino Di Matteo, che invece si è astenuto, ha detto: “Non posso in coscienza esprimere voto favorevole all’autorizzazione al collocamento al vertice del D.A.P . di un collega che in occasioni pubbliche ha dimostrato pervicace e manifesta ostilità nei confronti di ambienti e soggetti, anche istituzionali, che avrebbero quantomeno meritato un diverso rispetto”.

E ha sottolineato: “Le forti perplessità che impediscono alla mia coscienza di votare a favore del collocamento fuori ruolo del dott. Renoldi per assumere un incarico così importante e delicato derivano da talune sue esternazioni pubbliche. Il dottor Renoldi ha utilizzato toni e parole sprezzanti nei confronti di coloro i quali, altrettanto legittimamente, avevano assunto posizioni diverse dalle sue, arrivando a delegittimare gravemente perfino il Dipartimento che ora è chiamato a dirigere e quindi i suoi appartenenti”.

Il nuovo Capo Dap è stato al centro di polemiche per sue posizioni su carcere duro per i mafiosi e ergastolo ostativo. Astensione anche per il togato Sebastiano Ardita che ha aggiunto: “Premetto che sono contrario all’attenuazione del 41 bis e dell’ergastolo ostativo e non condivido le critiche espresse dal dott Reinoldi all’antimafia militante. Ma vorrei estendere lo spazio del ragionamento. Condivido quanto ha detto il Cons Di Matteo, ma dico anche che le scelte vanno sempre analizzate ex post e non ex ante. La realtà carceraria è come un edificio in fiamme. All’ultimo piano si trova il 41bis ma alla base – dove trova posto la gran parte dei detenuti – vi sono ingovernabilità, inciviltà e mancanza di regole. Dentro le carceri ci sono pezzi in cui non comanda lo stato. Serve riportare le regole e la civiltà del diritto e salvaguardare gli operatori che si battono ogni giorno per l’esecuzione della pena. Non credo e anzi sono sicuro che questo obiettivo non sarà influenzato dalle diverse prospettive culturali di chi avrà la responsabilità del Dap”.

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