ROMA – “Signori presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, signori parlamentari e delegati regionali, il Parlamento e i rappresentanti delle Regioni hanno fatto la loro scelta. È per me una nuova chiamata – inattesa – alla responsabilità; alla quale tuttavia non posso e non ho inteso sottrarmi”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso in Aula alla Camera davanti al Parlamento in seduta comune, allargata ai delegati delle Regioni, in occasione del giuramento per il secondo mandato.
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“INCERTEZZA PROLUNGATA AVREBBE MESSO A RISCHIO IL PAESE”
Le attese degli italiani “sarebbero state fortemente compromesse dal prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica e di tensioni, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e le prospettive di rilancio del Paese impegnato a uscire da una condizione di grandi difficoltà”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso in Aula alla Camera davanti al Parlamento in seduta comune, allargata ai delegati delle Regioni, in occasione del giuramento per il secondo mandato. “Leggo questa consapevolezza – aggiunge Mattarella – nel voto del Parlamento che ha concluso i giorni travagliati della scorsa settimana. E’ questa stessa consapevolezza la ragione del mio sì e sarà al centro del mio impegno di Presidente della nostra Repubblica nell’assolvimento di questo nuovo mandato”
“PARLAMENTO LUOGO PIÙ ALTO DELLA VOLONTÀ POPOLARE”
“Vi ringrazio per la fiducia che mi avete manifestato chiamandomi per la seconda volta a rappresentare l’unità della Repubblica – ha proseguito il Capo dello Stato – Ritorno dunque di fronte a questa Assemblea, nel luogo più alto della rappresentanza democratica, dove la volontà popolare trova la sua massima espressione”.
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MATTARELLA: “COSTITUZIONE ANCORA RIFERIMENTO PER MIA AZIONE”
“Adempirò al mio dovere secondo i principi e le norme della Costituzione, cui ho appena rinnovato il giuramento di fedeltà, e a cui ho cercato di attenermi in ogni momento nei sette anni trascorsi. La lettera e lo spirito della nostra Carta continueranno a essere il punto di riferimento della mia azione”.
“MIO PENSIERO A CHI È IN SOFFERENZA”
“Il mio pensiero, in questo momento, è rivolto a tutte le italiane e a tutti gli italiani: di ogni età, di ogni Regione, di ogni condizione sociale, di ogni orientamento politico. E, in particolare, a quelli più in sofferenza, che si attendono dalle istituzioni della Repubblica garanzia di diritti, rassicurazione, sostegno e risposte concrete al loro disagio”.
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